Giovedì 28 novembre 2019
ore 21
Revelation, Music in Pure Intonation concerto
di Michael Harrison
Mattatoio – Padiglione 9B
ingresso libero fino ad esaurimento posti
Michael Harrison torna a Roma esattamente 20 anni dopo il mitico concerto del novembre 1999 “4 pianoforti”: Charlemagne Palestine, Michael Harrison, Philip Glass, Terry Riley, una sorta di jam session del pianoforte minimalista, ideata da Fabio Sargentin, Associazione Attico e Associazione Silenzio, che vide succedersi a Palazzo delle Esposizioni i concerti dei maggiori esponenti dell’avanguardia musicale apparsa negli Stati Uniti negli anni Sessanta. Harrison ricorda che il progetto artistico Revelation ha avuto origine proprio dal quel concerto romano: L’intensa esperienza di ascoltare la musica dei miei colleghi, è stata estremamente stimolante. La mattina dopo il concerto mi sveglio con in mente con una nuova radicale accordatura. Mi è venuta in mente molto chiaramente, apparentemente senza alcuna pianificazione o sforzo, con tutte le proporzioni matematiche elaborate in una configurazione simmetrica ben bilanciata. Sembrava un regalo… tuttavia, sono consapevole che questo momento potrebbe essere accaduto solo in seguito a venti anni di lavoro con l’accordatura just intonation. Una performance completa di Revelation è composta da 12 sezioni e dura circa 75 minuti.
- Revealing the Tones
- Night Vigil I
- Revealing the Commas
- Tone Cloud I
- Homage to La Monte
- Tone Cloud II
- Night Vigil II
- Vision in the Desert
- Carillon
- Tone Cloud III
- Finale
- Tone Cloud IV
Michael Harrison compositore e pianista profondamente influenzato dall’Oriente (come il suo mentore La Monte Young), ha creato una forma d’arte che consente al pianoforte di sondare territori normalmente al di fuori della sua gamma. Ha inventato il “piano armonico” che suona ventiquattro note per ottava. Occupa un posto unico nel mondo della musica, le sue opere sono una miscela di tradizioni musicali europee e della musica classica dell’India del Nord, forgiando un approccio completamente nuovo alla composizione attraverso accordature e metodologie che impiegano ed estendono l’antico concetto di “giusta intonazione”. Ha ottenuto il riconoscimento internazionale quando Revelation, è stato selezionato come uno dei migliori dischi classici dell’anno dal New York Times, dal Boston Globe e dal TimeOut New York e Time Loops. Con quello del violoncellista Maya Beiser, è stato selezionato tra i primi 10 album classici della NPR nel 2012. Harrison suona anche musica classica indiana, dopo aver studiato a lungo in India e negli Stati Uniti con Pandit Pran Nath, Mashkoor Ali Khan e Terry Riley. Neela sua musica non solo mescola stili e tradizioni, ma lavora anche a collaborazioni interdisciplinari e multimediali che usano proporzioni intere per illustrare la struttura universale.