DI LÀ DAL FIUME 5° edizione

Dal 27 agosto al via “Di là dal fiume”,

il festival organizzato dall’associazione Teatroinscatola.

Dal centro alla periferia della capitale, fra luoghi insoliti e spazi urbani, tredici appuntamenti dedicati al mondo della lirica.
Dalla visita ai laboratori di scene e costumi, ai magazzini dell’attrezzeria scenica, all’omaggio a Rossini e Mozart di Gianini e Luzzati passando per lo spettacolo Il piccolo Verdi, per scoprire aspetti meno conosciuti del mondo della lirica.


Prende il via il 27 agosto “Di là dal fiume”, festival inserito nell’Estate Romana e organizzato fin dal suo nascere dall’associazione culturale Teatroinscatola, interamente a ingresso gratuito.


Giunto alla quinta edizione e in programma fino al 4 settembre, il Festival si dislocherà, dal centro alla periferia, in diversi spazi della capitale, alcuni insoliti e di grande fascino, aperti eccezionalmente al pubblico. Tema di quest’anno sarà l’opera lirica in tutte le sue sfaccettature: tredici appuntamenti, tutti ad ingresso gratuito, fra incontri, installazioni, presentazioni di libri, mostre, visite guidate, per ripercorrere il variegato e complesso mondo di quest’arte, candidata a patrimonio immateriale dell’Unesco. Dall’omaggio a Gianini e Luzzati e ai loro cortometraggi di animazione dedicati all’opera lirica, alle visite ai laboratori di scenografia del Teatro dell’Opera, l’attrezzeria Rancati, il Teatro di Documenti, passando per spettacoli dedicati ai più piccoli, e l’originale mostra “Scatole magiche, teatri senza palcoscenico” presso la galleria Embrice del professore e architetto Carlo Severati, un’occasione per incontrare alcuni dei collaboratori, vecchi e nuovi, coi quali si festeggeranno i diciotto anni di Teatroinscatola.

“La ‘sfida’ del festival – racconta Lorenzo Ciccarelli direttore di Teatroinscatola – è quella di portare in spazi ordinari eventi di qualità, nell’idea di fondo che il riuso di strade, edifici, piazze e aree della città mediante l’interazione con le arti possa creare inediti luoghi di relazione, dove la fruizione dell’evento da parte dello spettatore è spesso casuale”.

Il progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico triennale "Estate Romana 2020 – 2021 – 2022" curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.



L’OMAGGIO A GIANINI E LUZZATI

È un binomio unico, quello che per oltre cinquant’anni ha segnato il percorso artistico di Emanuele Luzzati, scenografo, costumista teatrale e illustratore genovese e Giulio Gianini, scenografo e direttore di fotografia romano. L’incontro tra i due avviene nella seconda metà degli anni ’50, complici comuni amici, come Gianni Polidori, scenografo teatrale e cinematografico e Niccolò Ferrari, regista e sceneggiatore ligure trapiantato nella capitale, ma anche, particolare non secondario, un teatrino di burattini che Gianini possedeva da sempre e con il quale amava organizzare elaborati spettacoli per amici e parenti. Così, quando conobbe lo scenografo, fu per lui quasi ovvio chiedergli di dipingere un boccascena per quel prezioso “giocattolo”. Luzzati, che condivideva la stessa passione, non se lo fece ripetere due volte e fu così, all’insegna del più puro divertimento, che nacque la loro amicizia e collaborazione (due volte candidati al Premio Oscar per il loro lavoro di animazione). Grazie alla collaborazione con Casa Luzzati e all’interessamento di Carla Rezza Gianini, presso il “T”, spazio polifunzionale a ponte Testaccio, il Festival organizza cinque pomeriggi nei quali sarà possibile visitare l’installazione (dal 27 al 31/8) dedicata a quei capolavori che furono i cortometraggi di animazione che i due artisti realizzarono su alcune celebri opere: L’italiana in Algeri, Il flauto magico, La gazza ladra, Pulcinella, omaggio a Rossini.



LE VISITE AI LABORATORI

Scoprire il teatro attraverso le scenografie, gli attrezzi, i costumi, conoscere come si progetta e realizza un allestimento teatrale. Un’opportunità rara e preziosa che il festival offre al suo pubblico con tre visite guidate. A partire dai Laboratori scenografici del Teatro dell’Opera in via dei Cerchi, nell’ex pastificio Pantanella, che dai primi anni Trenta creano e producono le scenografie degli allestimenti e conservano oltre sessantamila costumi che hanno indossato i più grandi artisti della lirica e del balletto (data in via di definizione).

Entrare nell’Attrezzeria Rancati (a Roma Est, in prossimità del GRA) equivale a ripercorrere 150 anni di storia del teatro, del cinema italiano e internazionale, della televisione, della pubblicità, della moda e degli eventi, attraverso spade, armature, gioielli, arredi ed oggetti di vario tipo, utilizzati nelle più celebri produzioni. La bottega solitamente non è aperta al grande pubblico, un'occasione davvero unica dunque per scoprire un fiore all'occhiello della produzione artigianale italiana, apprezzata in tutto il mondo (2/9).

Infine il Teatro di Documenti, nel cuore del quartiere Testaccio, progettato e costruito da Luciano Damiani, fra i massimi scenografi del Novecento e uno dei più innovativi artisti teatrali di tutti i tempi, che l’ha fortemente voluto come spazio che esprimesse la sua idea di teatro. Ovvero un teatro “democratico”, “popolare”, dove spazio del pubblico e spazio degli attori possano incontrarsi, annullando la tradizionale separazione tra palco e platea. Visitare questo piccolo gioiello architettonico vuol dire ritrovarsi in un’articolazione di grotte, botole, scale, di livelli comunicanti, posti uno accanto all'altro, uno sopra l'altro, in uno spazio ricavato da una costruzione del Seicento, dove la luce e l'ombra, il suono e il silenzio, divengono complementari e ineffabili. Con l’occasione sarà possibile visitare anche la mostra Salvatore Vendittelli scenografo; gli anni ’50, tra pop e concettuale dedicata ad alcuni lavori del Vendittelli, pittore e scultore, scenografo di Carmelo Bene dal 1961 al 1971 (2-4/9).



SPETTACOLI, MOSTRE, PRESENTAZIONE DI LIBRI

Il Festival sarà presentato, in un modo inedito al mercato rionale di Testaccio, con la collaborazione degli studenti del Conservatorio di Frosinone (27/8), mentre alla Città dell’Altra Economia (sempre a Testaccio) il 29 agosto arriva l’imperdibile spettacolo Il piccolo Verdi, prodotto dal Teatro Regio di Parma, di una straordinaria compagnia diretta da Patrizio Dall’Argine. Da un elegante teatrino, i burattini di Patrizio Dall’Argine e Veronica Ambrosini raccontano l’infanzia di Giuseppe Verdi e, sulle note di un pianoforte, accompagnano i piccoli spettatori in atmosfere che evocano i segreti delle sue terre. Musica e animazione li avvolgono come le suggestive e fascinose nebbie della Bassa, mescolando sogno e realtà.

“Scatole magiche, teatri senza palcoscenico” è la mostra che verrà allestita dal 30 agosto al 4 settembre, presso lo Spazio Embrice, galleria ricavata da una ex merceria alla Garbatella diretta dal professore e architetto Carlo Severati, dedicata ai teatri mobili e alle architetture temporanee, a cura dell’architetto Massimo Alessandrini. I giorni della mostra saranno anche un’occasione per ripercorrere i diciotto anni di attività dell’associazione Teatroinscatola, invitando ogni giorno uno o più artisti che vi hanno collaborato.

Il festival si conclude infine il 4 settembre, al Teatro dei Contrari in viale dei Quattro Venti, a Monteverde, con la presentazione del libro Storia dell’Opera lirica di Roberta Pedrotti (Odoya, 2019). La musicologa guida il lettore alla scoperta del mondo del melodramma, della sua storia e dei suoi protagonisti, ma anche dei suoi codici, dei suoi segreti, delle sue tradizioni e dei suoi nuovi orizzonti nel mondo contemporaneo. Un'arte capace di rinnovarsi e rimanere viva e attuale dal Seicento fino ai giorni nostri, protesa, sempre, fra passato e futuro.

Il festival “Di là dal fiume” è realizzato in collaborazione con: Conservatorio di musica “Licino Refice” di Frosinone, Archivio Gianini e Luzzati di Carla Gianini, Teatro Regio di Parma, Embrice 203, Teatro dell’Opera di Roma, Attrezzeria Rancati, Teatro di Documenti, Teatro dei Contrari.

Link foto

https://www.dropbox.com/sh/l5c3nks541g243h/AABJpbC49odeTqMESAM_o0xya?dl=0

Ufficio stampa:

Marina Saraceno cell. 349 3602434 marinasaraceno@gmail.com

Sara Ciccarelli cell 339 7097061, sara.ciccarelli@fastwebnet.it

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino raggiungimento dei posti disponibili. Per la visita ai Laboratori del Teatro dell’Opera di Roma e all’attrezzeria Rancati è necessario prenotare chiamando il numero 3476808868

Info: tel. 347-6808868, email info@teatroinscatola.it, web www.teatroinscatola.it

29 agosto – 5 settembre 2021

ingresso gratuito fino ad esaurimento posti

Il progetto, promosso da Roma Culture, è vincitore dell'Avviso pubblico Estate Romana 2020 - 2021 - 2022, curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE

 

“Che cos’è la cattedrale sommersa, quel rintocco soffocato che avvertiamo salire dal profondo simile ai dissonanti accordi del preludio di Debussy? La avvolge l’interrotta corrente circolare che dall’India al Bosforo trasmetteva ai millenni un’unica sapienza sull’essere. Nel flusso euroasiatico di suoni e lettere dai riflessi sacri a oriente e a occidente lo scheletro delle sue navate circoscrive ciò che della nostra tradizione è stato rimosso, ma che fin dall’antichità classica congiunge l’est e l’ovest in un bacino di civiltà che sempre più percepiamo come unico proprio in un tempo in cui opponiamo due civiltà e le immaginiamo in scontro…” Silvia Ronchey, La cattedrale sommersa. Alla ricerca del Sacro perduto

 

Dal 29 agosto al 5 settembre torna il festival curato dall’Associazione Culturale Teatroinscatola, Di là dal fiume con il suo programma, giunto alla quarta edizione, di esperienze culturali insolite, gratuite e diffuse in luoghi ogni volta differenti, con particolare attenzione al XII Municipio di Roma.

Musica, incontri, installazioni, proiezioni, presentazioni libri, mostre, fotografia, blitz urbani e biciclettate in undici location, cui si aggiunge quest’anno un programma di visite guidate presso quattro edifici di culto.

La “sfida” del festival è quella di portare in spazi ordinari eventi di qualità, nell’idea di fondo che il riuso di strade, edifici, piazze e aree della città mediante l’interazione con le arti possa creare inediti luoghi di relazione, dove la fruizione dell’evento da parte dello spettatore è spesso casuale. Questo si è verificato nelle precedenti edizioni con importanti artisti legati al mondo della sperimentazione, come Nanni Balestrini, Alvin Curran, Carlo Quartucci, Pippo Di Marca, che sono saliti su autobus e battelli, hanno attraversato stazioni di treni, gallerie d’arte o mercati rionali, sono entrati in centri sportivi, piscine, studi d’artista o anche in semplici caffetterie regalando al pubblico esperienze culturali che hanno ridefinito la tradizionale fruizione artistica dell’evento, esaltandone il carattere temporaneo, effimero, irripetibile e riuscendo a raccontare nuove, infinite possibilità dei perimetri urbani o riscoprire luoghi poco conosciuti o ormai poco frequentati.

Al centro della nuova edizione ci sarà il tema del dialogo interreligioso e interculturale, anche attraverso l’arte e l’architettura. Roma non solo è la città con più chiese al mondo, più di novecento (tra queste capolavori dell’architettura contemporanea come quella progettata da Richard Meier a Tor Tre Teste) ma ospita anche la Moschea più grande d’Europa (progettata da Paolo Portoghesi), il Tempio Buddista Cinese più grande d’Europa (anche la raffinata pagoda lignea progettata da importanti architetti di Taiwan si trova in una periferia romana) e la Sinagoga (tra le più grandi del vecchio continente).

Il festival, che ha avuto un’anticipazione a giugno in occasione della Festa della Musica 2021 con un concerto di Francesco Cuoghi e Maurizio Barbetti presso la Chiesa Santo Volto di Gesù, progettata dagli architetti Piero Sartogo e Nathalie Grenon, con opere di Mimmo Paladino, Eliseo Mattiacci, Carla Accardi, Chiara Dynys al suo interno, apre la sua settimana di programmazione domenica 29 agosto alle ore 11.00.

A fare da colonna sonora in questo viaggio tra i luoghi di culto e le religioni che uniscono e dividono popoli e culture saranno alcuni musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio nel desiderio di trovare una traduzione musicale a quel dialogo interculturale e interreligioso ispiratore del festival. I musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio proporranno nel corso del festival in veste acustica, da soli o in micro formazioni, il loro repertorio di canzoni e brani strumentali. Canzoni nella loro forma embrionale e intima, nucleo centrale delle produzioni originali dell’Orchestra stessa. Oltre al blitz inaugurale durante il Mercato domenicale di Porta Portese, si esibiranno anche in due concerti con una micro formazione dell’Orchestra di Piazza Vittorio: Une Ile en Bois martedì 31 agosto davanti al Portico d’Ottavia e Stanna mercoledì 1 settembre nello spazio esterno della Chiesa Parrocchiale di Dio Padre Misericordioso (Le Vele di Richard Meier).

Lunedì 30 agosto presso la sala Benedetto XIII via di San Gallicano, Comunità di Sant’Egidio, il festival avrà come ospite il fotografo Francis Meslet con un’esposizione installativa di una selezione di opere in grande formato (che lo spettatore potrà scegliere e prendere gratuitamente) tratte dal nuovo libro Chiese abbandonate. Tra il 2012 e il 2020 Francis Meslet ha raccolto in tutta Europa scatti di centinaia di luoghi di culto caduti in disuso con l’obiettivo di liberarli dalla prigionia dell’oblio e restituirne le emozioni più intime che sono in grado di suscitare ancora. Santuari in cui il tempo si è fermato dopo che l’uomo ne ha chiuso le porte, luoghi che con il passare del tempo hanno lasciato il posto al silenzio. Le sue immagini sono state raccolte nel volume pubblicato da Edizioni Jonglez, casa editrice vincitrice del premio per editori indipendenti, con sede a Parigi.

Martedì 31 agosto e mercoledì 1, giovedì 2 e sabato 4 settembre ci sarà la possibilità di prenotare visite guidate alla Grande Moschea di Roma, al Museo Ebraico e alle Sinagoghe, alla Chiesa Parrocchiale di Dio Padre Misericordioso (Le Vele di Richard Meier), alla Chiesa di Santa Maria in Cappella.

La visita programmata presso il Tempio Buddista Cinese Hua Yi Si, è rinviata per motivi tecnici che impediscono per il momento l’apertura al pubblico: all’esterno è in programma mercoledì 1 settembre un’installazione luminosa del giovane artista cinese Wang Yu Xiang, classe 1997, che vive a Roma, dove frequenta il post laurea in “Fine Arts” presso la RUFA– Rome University of Fine Arts. Nel 2019 è invitato a progettare la scena della vigilia della Natività nella Chiesa Santa Maria della Vittoria a Roma, nel 2021 la sua scultura “DOOR STOP” viene esposta nel centro storico di Roma (Piazza Poli) per il progetto Piazze romane organizzato dal I Municipio di Roma.

Quello del sogno di un dialogo tra diverse culture sembra essere un tema di grande attualità. Proprio il 27 maggio 2021 è stata posata la prima pietra di House of One a Berlino, con il progetto italiano (studio Kuehn Malvezzi) di un edificio che incorporerà una Chiesa, una Moschea e una Sinagoga e di questo si parlerà il 2 settembre nella tavola rotonda La parola e la pietra presso la Sala da Feltre di Trastevere. Tra gli invitati sarà presente uno degli ambasciatori del progetto House of One, Mustafa Cenap Aydin, che interverrà insieme agli altri partecipanti: Stefano Mavilio (Master Progettazione Edifici di Culto, Dipartimento di Architettura, Sapienza Università di Roma), Bernadette Fraioli (PhD in Storia dell’Europa, Dipartimento di Storia Culture Religioni Arte e Spettacolo, Sapienza Università di Roma), Maria Angela Falà (Presidente del Tavolo Interreligioso di Roma), Franca Coen Eckert (già consigliera delegata del Sindaco alle Politiche della multietnicità e Co-presidente della Federazione Italiana Ebraismo Progressivo), Monsignor Giuseppe Russo (sotto-segretario A.P.S.A; Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), Luigi De Salvia (Presidente National Interreligious Bodies Committee RfP Europe), Francesca Baldini (coordinatrice Donne di fede in dialogo, Religion for Peace), Comunità di Sant’Egidio, Claudia Manenti (responsabile Centro Studi per l'architettura sacra e la città, Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro), Katiuscia Carnà (PhD in Ricerca Educativa e Sociale, Università degli Studi di Roma Tre), Pino Scaglione (Presidente Società Scientifica Riagita), Giulia Floriani (Vicepresidente Società Scientifica Riagita), Vincenzo Corvino (CORVINO+MULTARI), Giorgiomaria Cornelio (poeta, autore del libro La consegna delle braci, Luca Sossella Editore), Claudio Fiorentini (Direttore Captaloona Art Madrid). Moderatori: Carlo Severati (Embrice 2030) e Igor Baglioni (Direttore del Museo delle Religioni Raffaele Pettazzoni). Per l’occasione, in collaborazione con lo studio Kuehn Malvezzi, saranno esposte immagini del progetto House of One.

Presso la Casa della Cultura del XII Municipio, venerdì 3 Katiuscia Carnà e Sara Rossetti presenteranno il libro Corpi e identità, Donne dal subcontinente indiano all’Italia, con in apertura l’inaugurazione della mostra fotografica a cura di Stefano Romano, modererà Angela Tangianu (addetto culturale, già Direttore Istituto Italiano di Cultura di Ankara, Dublino, Washington DC), mentre sabato 4, immersi in una installazione orientaleggiante, Duccio Bellugi-Vannuccini (uno dei più noti attori del Théâtre du Soleil di Parigi) parlerà del film Un Soleil à Kaboul. La pellicola ricostruisce l’esperienza che ha coinvolto per tre settimane in Afghanistan l’intera compagnia, che da oltre quarant’anni continua a combattere i regimi autoritari, l’intolleranza, l’ingiustizia e la violenza con le armi affilate del teatro. Uno stage di regia, di drammaturgia, di recitazione e di costume per giovani attori afgani nel cuore di un paese dilaniato da conflitti e fondamentalismi e dove l’arte in ogni sua forma è finita sotto il fuoco incrociato dei vari regimi politici: la musica e gli strumenti banditi, distrutti e bruciati pubblicamente come del resto i libri. I pericoli per gli attori che hanno preso parte allo stage non sono stati pochi, per alcuni di loro questa è stata solo una parentesi, per altri ha significato il futuro, un lavoro dentro il teatro. Diciassette attori hanno fondato, alla fine dello stage, il Théâtre Aftab (Teatro del Sole) e preparato il Festival Internazionale del Teatro di Kabul Romeo e Giulietta.

Durante la visita guidata alla Chiesa di Santa Maria in Cappella a Trastevere sabato 4 settembre l’artista londinese Gary Drostle e l’artista visuale italiana che crea opere realizzate con oggetti di plastica riciclata Lady Be proporranno rispettivamente uno studio e una rielaborazione del mosaico borrominiano (di recentissima attribuzione) che si trova presso la chiesa.
Gary Drostle è specializzato in site specific art, mosaici, murali e sculture di mosaico, mosaico trompe l’oeil, mentre Letizia Lanzarotti, in arte Lady Be, realizza eco mosaici, opere d’arte costituite interamente da oggetti di recupero, come tappi, bottoni, giocattoli, cavi elettrici, tubi per edilizia, bigiotteria e cancelleria e molto altro, in parte raccolti dalle spiagge italiane, ma anche dalle scuole, dai mercatini dell’usato e dalle aziende che smaltiscono plastica. Questa tecnica di sua invenzione, denominata Mosaico Contemporaneo, ma anche Eco Mosaico o Mosaico 2.0 è un grande messaggio per il riciclo e la sostenibilità ambientale. Lady Be realizzerà per l'occasione una speciale reinterpretazione della Croce borrominiana, partendo dai materiali di recupero con la tecnica del mosaico contemporaneo.

Di là dal fiume ha in più occasioni organizzato eventi culturali in relazione al mercato domenicale di Porta Portese, storico mercato multietnico: con un concerto per piano a coda di Antonello Neri (proprio durante il mercato) nel 2018 e con uno spettacolo di Jacopo Fo nel 2020 (occupando un’area di 4mila mq all’interno del percorso del mercato subito dopo lo smontaggio dello stesso). Mercato che nonostante sia molto cambiato nel corso dei decenni rimane nel cuore di molti romani.

In questa edizione il mercato di Porta Portese, per due domeniche consecutive, ospiterà blitz musicali con alcuni musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio, 29 agosto e con i sassofonisti Michele Selva e Gianpaolo Antongirolami, 5 settembre - e il loro “palcoscenico” sarà davvero inusuale! -

In chiusura, domenica 5, il norvegese Sven Otto Scheen, vero e proprio paladino instancabile della mobilità sostenibile romana, guiderà il pubblico di Di là dal fiume in un tour in bicicletta tra sette chiese, ispirato all’antichissima tradizione del Giro delle Sette Chiese in uso già nel Medioevo, poi rivitalizzato e formalizzato nel ‘500 da San Filippo Neri.

Ufficio stampa | Antonella Mucciaccio 
c 347 4862164 | @ amucciaccio@fastwebnet.it

chevron-down