(E+E)2

egocentrici + egoisti al quadrato

 Ideazione: Fabio Ciccalè

con: Fabio Ciccalè, Leonardo Maietto

Una produzione: PinDoc - Coproduzione: Aldes - Con il contributo di: MIBACT, Regione Sicilia - Assessorato al Turismo Sport Spettacolo - Con il sostegno di: San Lo’- Roma

(E+E)2   è un progetto ispirato a Narciso, come mito ed in rapporto al mondo contemporaneo.

I temi principali che cerchiamo di affrontare sono:

1) L’isolamento degli individui in un proprio mondo e la conseguente incomunicabilità.

La nostra società, narcisistica per eccellenza, crea masse di egocentrici egoisti a cui non interessa rapportarsi con gli altri se non per ottenere una platea sempre maggiore di estimatori e/o discepoli.

I selfie e i tanto attesi “mi piace” rappresentano la punta di un icerberg gigantesco.

Individui che non vedono e non si rapportano agli altri e quando lo fanno lo fanno solo per il fine ultimo di accrescere il proprio ego.

2) L’incontro di due generazioni.

Come i due diversi interpreti si rapportano con l’ostinata voglia di creare , con il volere essere in scena a tutti i costi con i propri pregi e difetti.

Generazioni diverse che si incontrano/scontrano/convivono.

(E+E)2  è un lavoro pensato per due danzatori di diversa età, Fabio Ciccalè, ultracinquantenne, e Leonardo Maietto trentenne. Il titolo scelto è già connotativo di cosa si vuole rappresentare: le due E maiuscole stanno per Egoista&Egocentrico al quadrato. Due presenze che abitano lo stesso spazio ma non lo stesso luogo; due identità, che isolate nei loro mondi, vivono e disegnano il loro paesaggio interiore. In scena due Narcisi, quello giovane e quello adulto, impegnati in un climax parossistico di auto compiacimento che si sviluppa in una grottesca lotta tra perdenti. Sono due essenze schiave del proprio ego, schiave di una società in cui il “like” diventa fonte primaria di sicurezza o disprezzo.  I narcisi condividono la loro essenza ma si rincorrono all’interno di sequenze di movimento in un unisono in perenne ritardo. Il linguaggio della danza si fa pop; il gesto diventa quasi scontato, fino ad arrivare a quell’assunta tendenza di scadere nel volgare, trascinando i due interpreti in un percorso di involuzione e di graduale allontanamento dal reale. Due eterni narcisi che si incontrano su di un ipotetico ring.

Il processo creativo

Fonte inesauribile del linguaggio coreografico adottato è l’osservazione attenta e vivace della realtà intesa, non come generico riferimento all’essere umano, ma come concreto e serrato confronto con il mondo contemporaneo, con ciò che ci circonda nella vita di ogni giorno, con le infinite sollecitazioni visive a cui siamo continuamente esposti e che ci conducono necessariamente verso un’espressione corporea incapace di rinnegare la contaminazione fra le diverse arti performative.

Rimandi iconografici, citazioni cinematografiche, pratiche cerimoniali ed echi simbolici, relitti di forme mediatiche e televisive, l'ovvietà dei gesti quotidiani, le movenze degli animali e gli arabeschi delle piante, tutto si trova a coabitare nello stesso ambiente.

La dinamica fisica e spaziale che ne risulta è un'incessante negazione del climax, uno stato di tensione e pienezza continuo in cui l'energia si potenzia restando compressa, accumulandosi senza esplodere. I volumi e le masse sono valorizzati molto più che le scie di superficie, in una danza dai forti valori plastici.

La variegata commistione di partenza è così risolta in un linguaggio dall'estetica limpida e riconoscibile, seppure del tutto sui generis. Questa peculiare maniera di lavorare crea un mondo, per alcuni anomalo, posto in una zona liminare, ove sono scardinati i codici del teatro e della danza comunemente intesi.

biglietto 10+2 di tessera associativa annuale